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Il codice Provenzano
di Salvo Palazzolo e Michele Prestipino
Editori Laterza – marzo 2007
I pizzini dell’ultimo padrino
custodiscono misteri, nomi e insospettabili complicità
della nuova Cosa Nostra
Chi è «l’adorato Gesù Cristo» che Bernardo Provenzano ringraziava nei suoi pizzini per avergli svelato la telecamera nascosta dai carabinieri nel casolare dei summit? E per avergli offerto un rifugio sicuro dopo un blitz della polizia? Chi sono i misteriosi destinatari dei messaggi indicati dal capo di Cosa nostra con la sequenza di numeri da 2 a 164? L’arresto del padrino di Corleone, l’11 aprile 2006, non ha rappresentato la fine della lotta alla mafia perché ancora molti sono i misteri da svelare attorno a una latitanza durata 43 anni. Dietro il codice cifrato dei pizzini, l’unico strumento attraverso cui Bernardo Provenzano comunicava, si nascondono i nomi dei mafiosi reclutati dopo le stragi del ’92 e le tracce degli insospettabili complici. Il codice Provenzano è un giallo che attraversa tutti pizzini dell’ultimo padrino, per la prima volta pubblicati in un libro-documento. Ma è anche una ricerca dentro lo stile di comunicazione della nuova mafia, che dalla strategia stragista è tornata all’antico ruolo della mediazione sociale. Adesso che il padrino di Corleone è in carcere, chi detiene i segreti del suo codice? Gli indizi sono rimasti nei pizzini. Gli autori – un magistrato e un giornalista che a lungo si sono occupati del sistema Provenzano – ripercorrono tutti i biglietti dell’uomo che ha cambiato la mafia dopo le stragi Falcone e Borsellino, per decifrare la sua comunicazione arcaica e per molti versi sgrammaticata, ma dal contenuto estremamente moderno, di affari e nuove complicità.. |
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